"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

25 luglio 2014

Da Mosul: salta in aria la moschea di Giona


I miliziani dello Stato islamico (Isis), che controllano dal mese scorso Mosul, nel nord dell'Iraq, hanno distrutto la moschea intitolata al profeta Giona, considerata uno dei più importanti monumenti storici e religiosi e luogo di pellegrinaggio di musulmani sia sunniti sia sciiti. A dare la notizia è il blog Baghdadhope, citato dal Sir, che spiega come la moschea Hazrat Yunus, simbolo della città, fosse diventato per i membri dell'Isis un "luogo di apostasia e non di preghiera", in quanto "frequentato sia da musulmani sia da cristiani".
Secondo fonti locali, i miliziani dell'Isis hanno dato tempo fino a sabato ai cittadini curdi per lasciare la città, come avevano fatto una settimana fa con i cristiani.
Da oltre un mese, da quando cioè l'Isis si è impadronito di Mosul, combattimenti sono in corso a nord della città tra jihadisti di questa organizzazione e forze peshmerga curde giunte dalla vicina regione autonoma del Kurdistan. Nuovi scontri sono in corso a partire da giovedì in particolare nell'area di Telkeif, una località una ventina di chilometri a nord-est di Mosul popolata da una maggioranza cristiana.