"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

24 marzo 2015

Aiuto ai cristiani iracheni rifugiati in Giordania

By Patriarcato Latino di Gerusalemme
Myriam Ambroselli

Il Centro “Nostra Signora della Pace”, in collaborazione con la Caritas, ha ospitato molti cristiani fuggiti dall’Iraq a causa dell’ISIS. In tutto circa un centinaio di persone, tra cui trentacinque bambini che hanno perso tutto, tranne la loro speranza. Il Patriarcato latino ha lanciato un appello per poterli aiutare a vivere, per soddisfare i loro bisogni di base e consentire loro di affrontare il futuro senza paura.
Più di 200 famiglie cristiane sono state costrette a fuggire dalla città di Mosul in Iraq e dai suoi dintorni, dopo che i militanti dello Stato islamico ha confiscato loro case, proprietà, e quei pochi generi alimentari e bagagli che avevano preso per la strada. La Giordania ha ospitato quasi 1.000 cristiani, accogliendoli in parrocchie, scuole e istituzioni del Patriarcato latino, con il sostegno della Caritas Giordania.
Questi cristiani sono arrivati ​​con niente, spogliati di tutto, giunti solo con quell’unico abito che avevano addosso, fuggendo. Ora hanno bisogno di un tetto, di quanto possa provvedere dignitosamente ai loro bisogni, ma anche di ricostruire il loro futuro. Dapprima ospitati d’urgenza, nei locali del Centro “Nostra Signora della Pace”, le famiglie cristiane sono ora alloggiate in case mobili attorno al centro, con il minimo indispensabile, in attesa di una vita migliore.
Padre Imad Twal, amministratore generale del Patriarcato latino, li ha visitati e ha espresso il sostegno e le preghiere del Patriarcato latino che riafferma il desiderio di andare in loro aiuto.
Queste famiglie cristiane devono innanzitutto far fronte alle esigenze di base (acqua, cibo, medicine, abbigliamento), sapendo che al Centro “Nostra Signora della Pace”, la loro accoglienza è una vera e propria sfida quotidiana, basti pensare ai servizi igienico-sanitari. Un altro problema riguarda il loro status di rifugiati. In quanto tali, queste persone hanno per il momento un visto che permette loro di rimanere in Giordania dai tre ai sei mesi. Queste famiglie hanno bisogno di essere in grado di riprendere la vita normale e costruire il loro futuro. Al momento si impone anche un’altra necessità: l’urgenza di fornire sostegno psicologico dopo gli eventi traumatici che hanno vissuto. I bambini in particolare hanno bisogno di sentirsi di nuovo al sicuro. Hanno anche bisogno di ritrovare una vita normale, tornare a scuola, essere educati e divertirsi.
L’ufficio del Patriarcato latino per lo sviluppo dei progetti e il Centro “Nostra Signora della Pace” hanno allora deciso di mandare un appello perché queste famiglie ricevano un’assistenza socio-educativo, in particolare rivolta allo studio della lingua inglese, del computer, insieme a corsi di educazione fisica. Semplici modi per ripristinare la fiducia e per vivere in modo costruttivo il loro soggiorno presso il Centro, in attesa di costruire un futuro là dove saranno accolte.
Oggi, queste famiglie hanno bisogno del sostegno e preghiere da tutto il mondo. Grazie al generoso appoggio della Luogotenenza portoghese dell’Ordine del Santo Sepolcro, la richiesta di donazioni lanciata dal Patriarcato per aiutare questi cristiani a guardare con fiducia al futuro, è già stata ascoltata.