"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

13 novembre 2015

Un asilo, un centro di formazione linguistica e professionale per gli sfollati

By Fides

La violenza delle milizie dei terroristi ha aggravato una situazione già molto critica in Iraq, provocando la fuga di decine di migliaia di persone dalla piana di Ninive verso il Kurdistan iracheno. Nella capitale Erbil vivono oggi circa 250 mila sfollati e profughi di diversi gruppi etnici: accanto alla popolazione curda ci sono inoltre sfollati iracheni e rifugiati siriani. Per permettere a queste famiglie di recuperare almeno un po’ di normalità, in una situazione segnata profondamente da provvisorietà e disagio, nel 2015 la Fondazione AVSI ha aperto un asilo, gestito da una comunità di suore domenicane, che accoglie circa 130 bambini ed è situato a Ozal City. In questa località vivono 1200 famiglie, delle quali oltre 900 sono cristiane, altre sono yazide e altre ancora musulmane, tutte fuggite dalla violenza dell’ Isis.
L’asilo è composto da quattro classi di 30 bambini ciascuna; per ogni classe ci sono due insegnanti, a loro volta fuggite dai villaggi occupati dall’ Isis dove lavoravano come maestre. A Erbil, inoltre, AVSI punta ad avviare le attività di un centro di formazione linguistica e professionale. Il centro è fondamentale per ampliare le possibilità lavorative dei profughi, abbattere le barriere linguistiche e promuovere il dialogo tra rifugiati e comunità ospitante in un contesto in cui la popolazione locale parla prevalentemente il curdo, lingua ufficiale del Kurdistan, mentre i profughi provenienti dall’Iraq e dalla Siria parlano l’arabo, i cristiani prevalentemente l’aramaico, mentre esistono altre minoranze etniche che parlano l’azero o l’armeno.